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Parliamo di... Gatti |
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Il gatto domestico moderno (2a parte) |
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DIVERSIFICAZIONE DELLE RAZZE
Discendenti da amori felini o frutto di mutazioni spontanee, le razze non sarebbero oggi quelle che sono senza l’intervento umano.
Nel 1871, in occasione della prima esposizione felina al Crystal Palace, a Londra, furono presentate al pubblico 25 classi di gatti, (che non potevano ancora essere considerate razze vere e proprie) fra Europei e Persiani, con mantelli differenti. All’inizio del XX secolo furono riconosciute ufficialmente 16 razze: oggi, in virtù di una costante evoluzione, sono registrate 54 razze di gatti alle quali si debbono aggiungere una dozzina di varianti di Persiani e di Orientali.
L’ampia gamma di razze che costituiscono il panorama felino nel mondo, è sinonimo di diversità morfologica ma anche comportamentale.
Gli incroci programmati hanno dato vita a nuove razze e a nuove distinte tipologie.
Testa rotonda o triangolare, corpo agile o massiccio… la morfologia felina si è progressivamente trasformata.
Lo standard descrive 5 morfotipi:
il cobby, corto e massiccio come il Persiano, il Manx,
il Burmese
il semi-cobby, più lungo e longilineo come il Norvegese o il Ragdoll
il foreign, longilineo come l’Abissino
il semi-foreign, abbastanza longilineo ma con una possente ossatura, come il Devon Rex, l’Egyptian Mau
l’orientale, molto longilineo ed esile, come il Siamese.
La forma della testa -rotonda per l’Europeo, triangolare per il Siamese-, il colore degli occhi, la coda -grossa nello Skogkatt, assente nel Manx- e il mantello costituiscono i caratteri descrittivi. Il pelo può essere lungo fino a 15 cm. -Persiano, Himalaiano-, semilungo -Angora turco- o corto -Europeo, Certosino-. Per ogni razza sono indicati i colori ammessi. La gamma è molto vasta: colori uniti, bicolori, a più colori -squama di tartaruga, smoke-, silver -persiano cincillà- si vanno ad aggiungere ai colori dei mantelli a disegno: colour point come il Siamese, tabby come l’Europeo, vale a dire striato, maculato, caratterizzato da macchie o striature larghe o sottili.
L’attuale tendenza, in parte controversa nell’ambito della felinofilia, è di stabilire una classificazione delle razze che consenta al padrone di individuare e scegliere il gatto che corrisponde alla tipologia caratteriale desiderata.
I criteri sono diversi e sottolineano le peculiarità feline più o meno marcate. Spesso, nella classificazione, oltre alla dicotomia attivo-tranquillo, figurano anche qualità comportamentali come, ad esempio, la socievolezza.
I pareri degli esperti sono discordi sulla questione delle razze e dei caratteri: ciò dipende dal fatto che la razza felina è considerata non come una peculiarità genetica bensì come il risultato di una selezione operata dagli allevatori.
È innegabile, ad esempio, la particolarità caratteriale del Siamese che chiacchierone come una gazza, con la sua voce roca, si trova perfettamente a suo agio con un padrone espansivo; nel caso di persone sole o anziane rappresenta il “pilastro” della conversazione.
Lo Skogkatt, raffinato e rustico, risveglia il gusto per la natura e piace alle persone che amano dedicarsi al proprio giardino. Il Ragdoll, di indole pacifica, meraviglioso complice dei bambini, è molto richiesto dalle persone tranquille e che detestano i rumori. |
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Tratto dal numero 39 di Zoomark News |
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